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Viaggio. 83


E tu, che piangi sotto queste palme, figlia infelice del suolo d’Etiopia! tu che un barbaro — non inglese per certo — tradì e abbandonò; anzi, che dico? diè in cambio di vile schiava, malgrado l’amor tuo, malgrado il pegno della sua tenerezza, che portavi in seno; — io non passerò dinanzi alla tua immagine, senza renderti il tributo di un sospiro dovuto alla tua troppo affettuosa giovinezza e alle tue sventure.

Fermiamoci un istante rimpetto a quest’altro quadro. È una pastorella che guarda solinga il suo gregge sulla sommità delle Alpi, assisa sopra un vecchio tronco d'abete, rovesciato e fatto bianco da molti inverni. I suoi piedi sorto ricoperti dalle larghe foglie d’un cespo di cacalia, il cui fiore di color lillà s’alza al disopra della sua