Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
CAPITOLO XXII.
Da lungo tempo il capitolo scritto pur dianzi si presentava alla mia penna; ed io sempre l’avea rigettato. Io m’era proposto di non lasciar vedere in questo libro che l’aspetto ridente della mia anima; se non che un tale proponimento mi venne meno come tanti altri. Spero che il lettore, fatto per essere commosso, mi perdonerà ch’io gli abbia chieste alcune lagrime; e se taluno crede, che per vero dire1 avrei potuto omettere sì tristo capitolo, può stralciarlo dal suo esemplare, od anche gettare il libro al fuoco.
- ↑ Vedi il Romanzo di Werther, lettera xxviii, 12 Agosto.