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CAPITOLO XVII.



Non mi si rimproveri la minutezza e la prolissità, perocchè queste sono proprie de’ viaggiatori. Quando alcuno parte per salire il monte Bianco; quando altri visita la larga apertura del sepolcro di Empedocle, non oblia di descrivere esattamente le minime circostanze del viaggio, il numero delle persone che lo accompagnano, quello de’ muli, l’eccellente appetito dell’une, i passi falsi degli altri, la qualità delle provvisioni, ed altre cose simili; tutte degne d’esser registrate per istruzione dell’universo sedentario.

Dietro tale esempio ho risoluto di parlare della mia Rosina, carissimo animale, ch’io amo cordialissimamente e di consecrarle un capitolo tutto intero.