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Viaggio. 55

come il muto rimprovero di monsieur Gioannetti.

Monsieur Gioannetti è un vero onest’uomo, e fra tutti gli uomini quello che più conveniva ad un viaggiatore par mio. Egli è accostumato ai frequenti viaggi della mia anima, e mai non ride per le sbadataggini dell’altra, anzi la dirige talvolta quand’ella è sola, di modo che potrebbe dirsi allora che avesse in lui una seconda anima. Quando ella, per esempio, si abbiglia l’avverte con un segno che sta per mettersi le calze al rovescio, o l’abito prima della sottoveste. — La mia anima si è sovente divertita a vedere il povero Gioannetti correre dietro la smemorata sotto gli archi della cittadella, per avvisarla che ha obliato il cappello; — e altre volte il fazzoletto.

Un giorno (debb’io confessarlo?)