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150 Viaggio.


Io m’assopii insensìbilmente, intanto che l’acqua si riscaldava. — Il lettore si ricorderà di quello che altra volta gli dissi dell’indefinibil piacere di sentirsi dormire. — Lo strepito aggradevole, che producea Gioannetti, percotendo la caffettiera ad uno degli alari del camminetto, ripeteasi nel mio cervello, e facea vibrare tutte le mie fibre sensitive, come il tremito d’una corda d’arpa fa risuonare le ottave. — Alfine io vidi quasi un’ombra dinanzi a me; aprii gli occhi; era Gioannetti! — Oh! qual profumo? Qual piacevole sorpresa? Del caffè! del fior di latte! una piramide di pane abbrustolato! — Buon lettore! asciolvi con me.