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Viaggio. 137

che l’avaro Mammona mira con occhio d’invidia, io passo con orrore entro le vaste caverne del soggiorno di Satana; — assisto all’infernale consiglio; mi frammischio alla folla degli spiriti ribelli, e ascolto i loro discorsi.

Ma bisogna ch’io qui confessi una debolezza, che spesso mi sono rimproverata.

Non posso fare ch’io non m’interessi a quel povero Satana precipitato dal cielo: — parlo, intendiamoci, del Satana di Milton. Biasimando la sua pervicacia, sono però dalla fermezza ch’ei mostra nella sventura, dalla grandezza del suo coraggio forzato mio malgrado all’ammirazione. -— Quantunque io non ignori i funesti effetti della superba risoluzione che il conduce a forzar le porte d’inferno, onde venir a turbare il pacifico asilo dei