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CAPITOLO XXXIV.
La caduta della mia sedia di posta ha reso al lettore questo servigio di raccorciargli il mio viaggio una buona dozzina di capitoli; poichè rialzandomi io mi trovai rimpetto e vicinissimo al mio scrittoio, nè fui più in tempo di far riflessioni sugli altri quadri, che avrebbero potuto allungare le mie escursioni pittoriche.
Lasciando dunque a destra i ritratti di Raffaello e della sua amata, il cavaliere d’Assas e la pastorella dell’Alpi, e volgendosi a manca dalla parte della finestra si scopre il mio scrittojo: è il primo oggetto e il più notabile che si presenti agli occhi del viaggiatore, tenendo la via pur ora indicata.