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116 | Viaggio. |
die; che non esprimono se non gioja, schiettezza, cordialità, io dico a me stesso: — se in questa gentile assemblea entrasse improvviso una tigre, un orso bianco, un...; e montando all’orchestra gridasse con voce furibonda: «Sventurati mortali! ascoltate la verità che vi parla per mia bocca: voi siete oppressi, tiranneggiati, infelici; voi vi annojate; — uscite, su via, di questo letargo.
«Voi, suonatori, cominciate dal rompervi in capo i vostri istromenti, ciascuno s’armi d’un pugnale; più ormai non si pensi a divertimento nè a festa; correte per le file, scannate quanti vi si presentano; le donne istesse non temano di bagnare le loro mani nel sangue.
«Uscite, voi siete liberi: sbalzate il vostro re dal suo trono, e il vostro Dio dal suo santuario».