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Viaggio. | 109 |
feste anche lietissime, è pur certo che ve ne sono di più annojate di me.
Ma perchè andrò io confrontandomi con quelle, a cui tutto sorride nella vita, mentre il mondo formicola d’altre, a cui tutto è contrario? — In luogo di trasportarmi coll’imaginazione in quel superbo casino, ove tante beltà sono eclissate dalla giovane Eugenia; per credermi felice, io non ho che ad arrestarmi un istante lungo le vie, che vi conducono. — Quanti sventurati mezzi nudi sembrano vicini a spirar di freddo e di miseria sotto i portici, a cui sovrastano gli appartamenti dell’opulenza? — Qui al rigido sereno dormono alcuni colla testa appoggiata contro i limiti marmorei delle soglie d’un palagio. — Altrove è un gruppo di fanciulli, ristretti gli uni contro gli altri, per non morire trafitti dal gelo