Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
104 | Viaggio. |
rivocato in dubbio la mia sciagura, se un intronamento nella testa, e un gran dolore nella spalla manca non me lo avessero provato anche troppo.
Fu questo pure uno scherzo della mia metà. — Spaventata dalla voce improvvisa d’un poverello, che si affacciò al mio uscio domandando limosina, e dell’abbajar di Rosina, fei girar frettolosamente la mia seggiola, prima che l’anima avesse tempo d’avvertirla, che mancava di dietro un mattone; e la scossa fu sì violenta, che questa seggiola trovandosi fuori affatto del suo centro di gravità, si rivoltò e mi venne in capo.
Ecco, il confesso, una delle occasioni, in cui più ebbi a lagnarmi della mia anima; poiché in luogo di rammaricarsi della propria assenza, e di sgridar la compagna della sua sconsideratezza,