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74 | Vall'Anzasca, e Macugnaga. |
la sua gigantesca maestà. Oltre il ponte si sale a Banio, bello e ricco paese posto sur un alto piano, diviso in due da un torrente, alla destra del quale è Anzino. Pur ivi trovasi il già mentovato filone di marmo. Da Banio, risalendo in vetta del monte, si passa nelle valli di Strona o di Sesia, come dissi altrove. V’ha fra Anzino e Banio una buona miniera di ferro, che ha non lontani degli estesi boschi, ora inutili.
Vedasi in alto a destra S. Carlo, villaggio non lungi da una ricca miniera d’oro, detta la miniera de’ Cani. E’ tradizione che colà altre volte fossero dagl’imperatori cattolici residenti in Milano condannati ai lavori di quella miniera gli Ariani, ai quali per obbrobrio davasi il nome di Cani; ma il fatto sta che questo nome ebbero quelle cave dal possesor loro ch’era della famiglia de’ Cani, ricca e potente in Lombardia nel secolo xv. Da quella miniera traggesi una pirite sulfurea aurifera, più ricca delle altre; ma sventuratamente trovasi in troppo incomodo luogo per trasportarla.
Si passa presso la Torre di Batigno, e si sale a Vanzone, capitale della Valle Anzasca presso il qual paese v’è una ricca miniera di rame. Nel vicino gruppo di case, detto Vallegio, abitano i signori Albasini, che molto fanno lavorare le miniere di Val Macugnaga; o