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66 Val di Sesia.

li e i monti ove abbondano e lavoransi le miniere di que’ contorni. Parleremo poi di quelle valli che mandano le acque alla Sesia sotto Varallo; ma risalendo il ramo principale di questo fiume, per Vocca, Balmuccia e Rua, s’andrà a Scopello, ove sono i forni e tutti gli edifizj costruitivi sotto la direzione del cav. di Robilant per la fusione del rame, pel fino e per la partizione. Il rame portasi qui da Alagna già abbrustolito e lavato, e unendolo alla calce, sen forma una pasta, in cui fannosi molti fori, acciò sia più penetrata dalla fiamma. In un anno vi si fondeano circa 1000 quintali di rame di rosetta.

Di lì, rimontando sempre la Sesia che si lascia a manca, per Campertogno e Moglie viensi a Riva, villaggio presso cui è la mina d’Alagna. La cava ha circa 400 tese di profondità, e nel filone di pirite giallo-rossiccia vi lavorano sette uomini di fronte, avendo sei piedi e mezzo di larghezza. Il tetto e il pavimento sono di scisto grigio, e la ganga di quarzo misto ad una terra ferrugginosa. Ivi pure sono gli edifizj per purgare e fondere il minerale tratto dalle miniere, e queste trovansi a S. Maria di Stoffol, alla Cava vecchia e Borzo, appiè del Monte-Rosa, e altrove. Le prime due, che prendono uno stesso filone, nel 1758 diedero 160 marchi d’oro, e 3000 marchi d’argento; ma nel