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Caprezio, Cambiasca, Cussogno. 55

v’ha sopra Caprezio in vall’Intrasca del trappo con cristalli di feldspato sì grandi, che pare il mandelstein de’ Tedeschi. Chi brama sapere onde abbia origine il trappo, e come dalle lave e dalle altre roccie distinguasi, legga le recenti opere de’ valenti geologi Faujas e Breislack.

A Caprezio e in vall’Intrasca, da dove viene il mentovato fiume di S. Giovanni, potrà andare il naturalista e curioso, non solo per vedere alcun altro filone di trappo presso Cambiasca al Pozzaccio, ove l’acqua s’è tagliato nel sasso un passo angusto, o salendo a Cussogno vedervi una non curata cava di pietra ollare: ma anche per proseguire e andare a Ramello, ch’ebbe forse il nome dalla vicina miniera di rame, che appiè del monte cavavasi mezzo secolo fa, e or è trascurata, sebbene il filone assai s’estenda, e sen trovino indizj sino alla vetta del monte stesso. È rimarchevole che al luogo del filone in alto mai non si ferma la neve, e’l sasso, per lo più quarzoso, v’è in istato di fatiscenza. Al lato nord-est del monte Simmolo v’è l’alto Premeno (Prato Ameno) presso a bel laghetto. Ivi sono stati trovati ultimamente dei filoni di zolfo, ossia di pirite in istato di disfacimento.