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Selasca; trappo. 53

volte ricchissimo e di molto commercio, essendo in certo modo l’emporio delle mercanzie che dalla Germania veniano nell’Italia, e viceversa. Vuolsi chiamato Intra perchè sta tra due fiumi, di S. Bernardino l’uno, e l’altro di S. Giovanni. Dicesi che quanto salubri sono i bagni fatti nel primo, tanto nocivi sieno fatti nel secondo. Ambedue danno più d’un canale d’acqua alle varie fabbriche e manifatture. Oltre le mentovate, v’è una gran manifattura di stoffe di cotone nel luogo che dianzi era convento di monache, e molti edifizj vi sono con seghe pe’ legnami che vengono pel Ticino e per la Maggia dalle Alpi Svizzere, e per la Tosa da’ monti Novaresi; altri edifizj pur vi sono per lavorarvi il ferro e il rame d’altri paesi, e quello delle vicine miniere di ferro e di rame dì Val di Strona e dell’Ossola.

In vicinanza d’Intra, un miglio al nord, presso al lago è il picciol casolare di Selasca; ma prima di giugnervi si passa per la villa Prina, dianzi Cacciapiatti, e si cammina su alcuni filoni di trappo, di cui or ora parlerò. A Selasca altre volte, al riferir di Morigia1, v’erano gran fabbriche di ferro, traendosi profitto da un’argilla nera e refrattaria (probabilmente piombaggine di cui non infrequenti vene trovansi qui fra lo scisto)

  1. Nobiltà del Lago Maggiore.