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40 | Contorni delle Isole Borromee. |
Io non condurrò il viaggiatore a vedere de’ bei punti di vista, ne’ quali s’incontrerà sovente senza cercarli, ma a contemplar la natura nel risultamento dei lavori de’ secoli combinati all’industria degli uomini.
Stando il curioso sull’esterno e più elevato terrazzo dell’Isola Bella, si guardi all’intorno. Vedrà al sud Stresa, nota ai viaggiatori per la villa Bolongari. Sovra Stresa verdeggiano vigne, boschi, e in vetta i prati, la cui terra posa sullo scisto argilloso micaceo (gneiss) sovente granatifero. Fra quei prati ve n’ha de’ torbosi.
All’ovest vedrà di granito la cresta del monte di Baveno, e quella di Montorfano. Tutte le altre sono del mentovato scisto; ma tanti e sì gran massi di granito vi stanno in vetta e sui fianchi, che ben può sospettarsi aver avuto pur essi un tempo il cappello granitoso, che i secoli hanno disfatto e precipitato. Questa ipotesi spiega come tanti massi di granito d’ogni maniera si trovino sparsi per tutti i monti e le valli nostre, senza ricorrere alla Cometa, che, qui versando per un’immensa forza d’attrazione le acque del Nord, portati v’abbia gli avanzi delle sconvolte Alpi centrali della Rezia.
Al N. O. vedrà in lontananza il bicipite Sempione, ove s’apre la più breve via, che già s’è indicata, fra la Gallia Cisalpina e