Pagina:Viaggio Da Milano Ai Tre Laghi.djvu/339


Sotterranea. 323

la larghezza, ma portossi fra Grantola e Cunardo, ai luoghi della disputata volcaneità (Capo XV), e disse che nulla sentia di ciò che sentir sempre solea sopra gli altri volcani estinti.

Andando verso Rancio, indicò l’orlo settentrionale della pirite circa sessanta tese al disotto della Cassina del Masseghino, in luogo ove guardando Mesenzana, aveasi a destra il casolare detto la Rocca. Indicò dopo un miglio il carbone in un luogo che dista solo sei tese dall’incrocicchiamento di due strade, delle quali una a Bedero conduce, e l’altra a Rancio nel mezzo di due poderi, di cui il superiore è detto il Ronchetto, e l’inferiore la Bullacca. Sei filoni qui pur furono indicati per tratto d’un miglio passando in mezzo a Rancio; e l’orlo meridionale n’era a ottanta passi avanti di giugnere alla prima fornace che incontrasi sulla via della Canonica di Cuvio. Essendo poscia in Valgana nel 1808, sentì la stessa miniera all’origine della valle detta il Paludaccio, sotto Bedero, e nuovamente al sud di Ghirla, ove il laghetto stringesi in un rivo.

Nella medesima direzione fu poscia indicato l’orlo della pirite sulla via per cui si va da Cabiaglio a Brincio, mezzo miglio distante dal primo paese, avendosi a sinistra un praticello uliginoso, e dietro le spalle la