Pagina:Viaggio Da Milano Ai Tre Laghi.djvu/299


283

CAPO XXIV.

Da Como a Milano.


Due strade conducono da Como a Milano, cioè quella di Barlassina e quella di Canturio. Saliasi dianzi per ripida salita a s. Carpoforo, già badia di monaci Gerolamini, or casa de’ sigg. Venini; e andavasi sotto castel Baradello, comodissima torre telegrafica e forte rocca una volta, ove nel 1277 perì in una gabbia esposto all’inclemenza dell’atmosfera quel Torriani che dianzi era stato Signor di Milano. Or la strada, tenuta più bassa, s’allunga alquanto, ma riesce molto men ripida. Nel formarla trovati vi furono de’ vetusti monumenti1. Il naturalista osserverà la durissima breccia, su cui il mentovato castello è piantato, e oltr’essa, poco lungi dalla Camerlata, la pietra arenaria detta Mollegna, da cui molto sasso ricavasi per le fabbriche. Sfiorisce da questo sasso dell’allume. V’è pure qualche striscia di bitume e di zolfo.

  1. Fra i monumenti che si rinvennero nel costruire questa via, vuolsi nominare la grandiosa tavola in marmo che il viaggiatore erudito avrà osservata nella casa de’ Giovii sulla scala rasenta il muro. Manca di un terzo dall’alto al basso, ed ebbe rasa ab antico la quarta linea. Veggasi nella qui annessa figura rettangolare come sta oggidì.