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280 | Lario, ramo di Como. |
pubblici e in case private v’è d’osservabile. L’opera sua per tanto potrà il viaggiator consultare, se ad evitar la noia vorrà tutto vedere. Io qui solo gl’indicherò poche cose che più importanti mi sembrano e di non difficil accesso.
Prima d’ogni cosa vuol essere visitata la chiesa cattedrale, mole magnifico e tutta marmorea, cominciata nel 1396, e terminata nello scorso secolo. Il marmo ond’è costruita è tratto dalle vicinanze di Musso. Il Battistero vuolsi essere disegno di Bramante. Sul fianco v’ è un pezzo di lapide romana spettante a Plinio Cecilio 1. Già è noto che
- ↑ L’epigrafe onoraria di Caio Plinio Cecilio Secondo, lacera in parte, vuolsi legger supplita cosi:
caio plinio . lucii . filio
ovfentina caecilio
secvndo . consuli
avguri . cvratori . alvei . tiberis
et . riparum . et . cloacarum . vrbis
Cinque altre linee furonvi sotto allogate non sappiam quando, le quali non hanno con essa che fare. In fianco di lei vi ha quest’altra che parla di un liberto del Plinio Cecilio suddetto, la qual merita di essere veduta per gli accenti o spiriti, od apici che dir si vogliano, segnati sull’E. Se non fosse ormai dimostrato che ben rare volte furono incisi a tenor delle regole per le quali si sa che furono ritrovati, potrebbe questa servir di prova al combattuto sistema. Generalmente parlando, le lapidi accentate si riferiscono al tempo di Augusto, e dopo esso sino a