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Arona, Colosso. 15

chiesa prepositurale v’ha delle belle pitture di Gaudenzio Vinci, fatte nel 1511. Non è improbabile che sieno di Gaudenzio Ferrari. Ma perchè chiamasi Vinci?

La rocca d’Arona, or atterrata, dev’esser visitata dall’uom che venera in San Carlo Borromeo il gran santo, e il gran politico de’ suoi dì, poichè vedrà, se non più la stanza, almeno il luogo ove nacque nel 1538. Egli volgerà i suoi passi verso il gran Colosso posto sur un vicin colle. Passerà, andandovi, presso le cave di rozzo marmo calcareo, con cui, oltre molti altri edifizj, si va fabbricando il duomo di Pavia: ed osservando i pezzi di quel sasso, vi troverà alcune belle dendriti.

Il Colosso sorprende a ragione chiunque lo esamina. Esso è sì ben proporzionato, che da lungi il reputi una statua gigantesca, e nulla più. Pur ha circa 66 piedi d’altezza, oltre il piedestallo di granito, che ne ha 46. La testa, le mani e i piedi sono di bronzo fuso: il resto è di grossa lastra di rame. Internamente ha, direm così, per anima una specie di guglia costruita di grossi sassi, da cui sporgono delle barre di ferro, che servono a tenere e ad assicurare contro l’impeto de’ venti la statua. Servon anche di scala a chi, entrandovi dentro per una piega del rocchetto (la quale è grande abbastanza per questo oggetto), vuol salire sino al capo, ove como-