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250 Da Lecco a Milano.

frà il naturalista gran massi di graniti fra strati di pietra arenaria, ed alcuni ciottoloni rotondi o ovali a strati concentrici, che rammenterannogli i cipolloni volcanici del Vicentino. Nulla però v’ha di volcanico: non sono essi che massi rotolati del sasso arenario legato collo spato, e talora d’un trappo, che esposto all’aria e all’umido si scompone a falde a falde, perchè la sostanza che legava l’arena annerisce e divien fragile, e serba sovente il nocciolo duro e azzurro.

Da Carsaniga giugnesi dopo breve tratto a Cernusco Lombardone, quindi a Osnago, a Usmate, in faccia a Velate, ad Arcore, alla Santa e a Monza.

Qui il viaggiatore s’arresta a vedere il palazzo e gli ameni giardini e le grandi serre, ove ammirasi varietà, ricchezza e gusto. I nuovi e grandiosi riattamenti che ivi si fanno, l'amplissimo parco, la strada trasportata, sicchè più non interrompe il giardino, debbonsi alle cure del Vice-Re, che ivi soggiorna con real pompa per molta parte dell’anno. L’acqua, che in laghetti e rivi e cascate avviva quelle delizie, è tratta dal Lambro, in cui, per compenso, altrettanta se ne immette da’ fondi uliginosi sopra del Pian d’Erba. L’architettura del palazzo è del cel. Piermarini. L’amatore delle antiche cose andrà nella Basilica