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248 Da Lecco a Milano.


me, tutte quasi immette le acque sue nell’ampio fosso detto la Muzza, che porta l'irrigazione e la fertilità al Lodigiano.

Ma chi non ama commettersi all’acqua, e vuol da Lecco venire a Milano, troverà una comoda e vaga strada, costeggiando quasi sempre il piccol lago sino ad Olginate. Giunto al luogo detto le Torrette, presso Garlate, troverà la strada per cui si sale a Galbiate sotto Monte Baro. Indi la val Greghentina offre de’ bei punti di vista. In alto v’è la Brianza propriamente detta, dosso di monte su cui sta ancora il campanile, dal quale convocavasi il popolo di que’ contorni, poichè domina il Pian d’Erba. Chiusa è la valle al N. dal monte di S. Genesio, e al sud da Montaveggia, ove si ha una scena vastissima sott’occhio, principalmente della piazza della chiesa, che i due olmi mostran da lungi, e a san Bernardo. V’ha in quella chiesa de buoni quadri, e uno bellissimo d’Andrea Salmasio nella cappella di casa Agnesi. Ivi la cel. Maria Agnesi facea quelle profonde meditazioni che la renderono capace discrivere un de’ migliori libri di matematica sublime. Montaveggia è sur uno scoglio in parte calcare e in parte areuoso. La superficie è sparsa di ciottoli selciosi, e al basso v’ha dell’ottim’argilla. Il sasso arenario abbonda di dure piriti ferree tondeggianti.