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forse anche politiche, non ebbe buon esito. L’edifizio però rimase in piedi sino al 1776, chiamato sempre il Naviglio dei Francesi, sebbene sotto il governo di questa nazione non sen fosse formato che il progetto. Il ch. architetto Bernardino Ferrari di quel pregevole edifizio volle serbarci la memoria, pubblicandone la descrizione e ’l disegno1.
Nel 1776 s’intraprese e in breve tempo si compiè quest’opera; il che fecesi scavando il canale nel monte, sostenendolo, ove abbisognava, verso il fiume, dividendo in sei conche la caduta, e rimettendo l’acqua nel letto del fiume, che di là è navigabile sino a Trezzo. Queste conche sono diverse da quelle che veggiamo intorno la città, perchè essendo più profonde, conveniva pur dare maggiore sfogo all’acqua: quindi ha ogni conca tre aperture laterali, le cui porte aggirantisi sur un perno, agevolmente apronsi e si chiudono. Malgrado ciò nel passaggio delle sei conche impiegansi circa due ore. Sotto questo canale v’ha Porto, e in alto Paderno, paese da cui all’Adda e al Naviglio discende chi a veder questo viene da Carsaniga, come dirassi. Lì presso sono i due Verderii. Sotto il Paradiso (già villa dei Gesuiti) la rapidità del fiume, e i grossi massi nell’acqua stessa, apportano qualche pericolo, se
- ↑ Scelta d'Op. Tom. III. pag. 401, in 4.