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232 Lario, Ramo di Lecco.

in cui non ebbe l'inverno nè acqua nè nevi; e la diede nell’inverno del 1796, in cui dirotte e continue furono le pioggie.

Fa maraviglia al cel. Andrea Baccio, come di questo fiume non abbiano fatta parola i due Plinii: e pensa non senza ragione il ch. Giovio, che a’loro tempi si prolungasse la caverna entro le viscere del monte, e cadesse il fiume inosservato nel lago: che sia stato quindi chiuso quel canale da sassi portativi, o dalle terre depostevi dalle acque medesime, e che siansi perciò aperta la strada per cui oggidì uscir le veggiamo. I sigg. Venini hanno qui stabilita una buona fabbrica di cristalli.

Non lungi dal Fiume Latte è la Capuana, piccol villaggio che ha nome dalla villa già de’ Conti della Riviera, ed ora de’ Serbelloni. Un rivo che sorge dal monte come il fiume Latte, se non che la sua fonte è perenne, serve ivi a belle cascate artificiali. Boldoni pensa che qui fosse la villa di Plinio, da lui detta Commedia.

Percorronsi i due promontorii di Vetergano, e viensi a Jerna (Hyberna), e poi ad Olcio (Olcium e Aucium ne’ tempi di mezzo), paesi posti all'oriente di questo ramo, ch’è l'orientale del lago, il quale ha, come appare dalla mappa, forma d’Ypsilon rovesciata λ. Vuolsi che il nome del primo de-