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Varena. 229

tili coste di Cultonio, che forse dalla cultura ebber nome, e viensi alle cave de’ marmi neri poste presso al lago stesso. Bel marmo è questo, non dissimile pel colore e pel lustro dal paragone, ma più tenero esso è e calcare, onde ben somiglia il marmo pentelico e luculleo degli antichi. Non son però frequenti i grossi massi che non abbiano rilegature di spato bianco, che ne guastano la bellezza. Gli strati del marmo nero (che trovasi in più luoghi presso il lago e in Valsassina) dappertutto sono molto inclinati, e in alcuni luoghi poco meno che perpendicolari, onde i lavoratori di questa cava sovente vi travagliano su scale attaccate a corde.

Nell'alto del monte v’ha della bella lumachella, e v’ha altresì di quel duro e vago marmo che diciamo occhiadino, perchè sembra di tanti occhi formato; ed è composto di marmo nericcio e di spato bianco, che pur talora occupa i vani de’ corpi marini che v’erano frammisti, e ne prende le forme. Il più comune occhiadino però vienci dal Bergamasco. Vi si trova pure il mentovato bindellino, ch’è sparso in tutti questi contorni, e anche di sopra di Menagio, ma non di sì vivi colori come quello di Dervio.

Giunto in Varena, grossa terra, alcune botteghe di marmorai vi faranno meglio conoscere i vicini marmi sì di cave che di