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228 Orrido di Bellano.

versa resistenza. L’orror del luogo vien accresciuto dall’oscurità, dallo spumeggiare e dal cupo muggito delle acque. Sur un ponte angusto, pensile e sostenuto da catene si tragitta il fiume, e per una scala rozzamente tagliata nel sasso si sale ove da un balcone vedesi l’interno della caverna, da cui il fiume precipitasi e scorre. Può osservarsi che l’acqua, quasi spintavi da flutto, or cresce or diminuisce, mostrando una specie di respirazione, come quando nell’uscire da chiuso loco contrasta coll’aria. Ben si vede anche la caduta da una picciola ed altre volte ben ornata casuccia de’ sigg. Fumagalli, dai quali d’uopo è dipendere per andar a veder l’Orrido. Dell’acqua che vien da quella specie di caverna una piccola parte sostiensi a servizio de’ mulini e d’altri edifizj.

È stato osservato che comunque maestosa e grande sia questa cascata, non però porta tutte le acque del fiume, che bagna e non di rado inonda la Valsassina; onde a ragione si crede che per canali sotterranei una parte ne scenda al lago inosservata.

Chi meglio veder vuole l’andamento del fiume e il principio della corrosione, sale per la via di Valsassina sul ponte che attraversa l’Orrido, e che offre anche all’interno un maestoso prospetto.

Tendendo a Lecco, veggonsi le belle e fer-