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Tirano, Bormio. 217

collocato in faccia al nord. Ivi pochi anni sono cadde un monte che arrestò il corso dell’Adda e formò considerevol lago che va lentamente asciugandosi. Nella valle di Belviso, che gli sta sopra, v’è nel comune d’Aprica un filone di pirite di rame, e uno strato di galena con ferro: e corrispondendo questo monte a val Camonica sul Bresciano, ove frequentata strada conduce, ben è chiaro che le stesse miniere attraversano il monte. in quelle vicinanze v’è pur della buon’argilla, che ivi s’adopera in una fabbrica di maiolica. Dalla medesima parte sono Lovero, Tovo e Mazzo, dopo il qual paese si tragitta il fiume, e a Cosio si ripassa nuovamente.

Dopo Boladore, Mondadizza e le Prese giugnesi ai confini della Valtellina per entrare nel distretto, già contado di Bormio, dianzi fornito d’amplissimi privilegi, che dalla Valtellina il distingueano. Chiuso altre volte n’era l’ingresso, e vi sono ancora i resti del gran muro e della porta. Assai angusta è qui la valle, che poi si dilata a formare il piano di Bormio. Sta questo considerevol borgo fra l’Adda e il Fredolfo, fiume maggior dell’Adda, ma che in questo perde il nome. Vien esso dalla val Furba, in cui al luogo detto s. Catterina, distante tre ore da Bormio, è una sorgente d’acqua acidula,