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210 | Dungo, Gravedona. |
v′ha traccia in quel luogo, è probabile che siasi dato il nome di rubino allo scisto granatifero, o di smeraldo al serpentino o smaragdite, che ivi pur si trovano. Ben abitata è l′interna valle: ivi fra Gormasino e Garzeno è Stazzona (Statione), e v′è strada che dall′alpe di Pessolo entra in val Zebiasca e conduce a Bellinzona, come già accennai. Dungo (che altri in latino chiama Unca, altri Adunca, dalla forma del seno in cui si trova) è una delle tre Pievi.
L′altra Pieve è Gravedona, bello e ben situato borgo, che ha in faccia il mezzodì e la maggior ampiezza del lago, e difeso è al nord da elevati monti. Un di questi, ov′è estesa pianura, dicesi Pian di Livio (mons Livii). Vi son pur le terre di Traversa, Vercana, Caino, Dosso e Peglio, nell′ultima delle quali la chiesa ha vaghissimi a fresco. Molti altri paesi ha la valle, che i varj torrenti in altrettante vallette suddividono, e da una di queste, per la strada di s. Jovio, si passa nella Svizzera. Trovansi in que′monti frequenti indizj di ferro; e a Sasso acuto v′ha delle belle tormaline. La vetta di questo monte è tutta di quarzo lucido, e par un solo cristallo. Le donne hanno qui una strana foggia di vestito cappuccinesco, per cui diconsi Frate, adottato e conservato per voto de′loro antenati. In quel dimesso abito però