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2 | Cassina del Pero |
maniera di prati è ignota altrove. Un’irrigazione incessante copre sempre il prato, tutto ben livellato, d’un sottil velo d’acqua corrente; e questa, mentre nutre le radici delle erbe, difende il suolo dal gelo, a meno che l’inverno non sia d’un rigor eccessivo. L’artifizio sta nel distribuire l’acqua con tale economia, che dopo d’aver servito ad innaffiarne una parte, raccolgasi e dirigasi ad innaffiar l’altra per mezzo di ben disposti canaletti.
Un paese triste e spopolato è il primo che incontrasi, detto la Cassina del Pero. O sia per le risaie che ivi si sono introdotte, o sia perchè uliginoso è per sè stesso quel fondo, o perchè mal sane ne sono le acque, debol salute godono qui i contadini.
Siccome le risaie non sono comuni, e son forse queste le sole che incontransi nel Viaggio ai tre Laghi, piacerà allo straniero, abitatore di freddo clima o di paese asciutto, l’osservarle. Dipendon esse interamente dalla irrigazione; ma ben diversa è questa da quella de’ prati. Si ara la risaia e si semina in primavera, e cogliesi il riso in autunno. La pianticella nasce e cresce nell’acqua, se non che più d’una volta s’asciuga il campo per liberare il riso dalle cattive erbe che il soffocano. Si distribuisce la risaia in tanti campicelli per mezzo d’arginetti, e s’irriga