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134 Navigazione del Ticino.

portò su zattere e tragittò gli elefanti d’Annibale sotto Somma, come dicemmo; e che sulle zattere trasportansi per l’Adige, pel Brenta e per gli altri a noi non lontani fiumi, moltissime merci d’ogni maniera.

Quantunque più sicura d’ogni barca sia la zattera, pur non consiglierei mai il viaggiatore ad imbarcarvisi, perchè riuscir dee troppo disagiata. Sceglier potrà la barca che parragli più comoda, e dovrà informarsi a qual ora sia per partire; poichè fissata è l’ora della partenza d’ognuna in modo che la susseguente non possa raggiugner mai la precedente: il che non sarebbe senza evidentissimo pericolo di sfasciarla e affondarla. Vero è però che barcajuoli hanno all’uopo il modo di rallentare il corso della barca, se temono che troppo vicina sia a quella che la precede.

Partesi da Sesto, e per breve tratto vassi con qualche lentezza. Molti congegni pescherecci ingombrano alquanto la navigazione, ma sono di grandissimo profitto. Differenti pesci vi si prendono nelle diverse stagioni, e di essi parleremo più sotto, annoverando i pesci del Lario, che poco differiscono da quelli del Verbano.

Il Ticino, come tutti gli altri fumi che hanno molto pendio, or trovassi ristretto fra due alte sponde in letto angusto, ora s’aggira in un largo piano, dopo di cui nuovamen-