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Da Sesto al Naviglio. 133

veno, e da Canobbio ad Intra. L’unita Carta basta intanto per indicare al viaggiatore i paesi che vede sulle due sponde; e indicammo già al Capo III quali paesi veggonsi da Laveno a Sesto.

Da questo paese il viaggiatore che ha bisogno o desidera di fare risparmio, e l'osservatore preferiranno nel ritorno a Milano il venir pel Ticino e per Naviglio, anzichè per terra. Da qui ogni mattina partono per Milano, e talor anco per Pavia, barche cariche di merci. Queste riduconsi generalmente a legna, sassi, carbone, calcina, pelli e manifatture de’ paesi lacuali, e alcune merci provenienti dalla Germania. Chi confrontasse i libri attuali della dogana di Sesto con quello che riporta il Morigia nell’ultima pagina del suo libro (Nobiltà del Lago Maggiore), troverebbe che molto più ritraeva Milano dal lago due secoli fa, che adesso. Rare sono le barche che portino soltanto de’ passeggeri, nè economica cosa sarebbe il prendere una barca a questo solo oggetto. Il trasporto del carico d’un barcone costa ora, per la carezza di tutti i generi, quasi il doppio di quello che pagavasi dianzi: quindi è che molto legname vien colle zattere, e con esse maggiori cose venir potrebbero, se il monopolio e ’l cattivo calcolo talora non s’opponessero all’evidenza del vantaggio. Certo è che il Ticino due mila anni fa