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118 Bellinzona, Polegio.

tra in quello di Bellinzona, tragittando su una barca il Ticino. Bellinzona è ora il capo-luogo del Canton-Ticino.

Da Lugano vassi pure a Bellinzona direttamente, risalendo lungo l’Agno sino a Bironico, e quindi varcato il monte Cenere, discendendo a Bellinzona. Ora la strada tutta sino al san Gottardo, e quindi per la Svizzera in Francia e in Germania, vuolsi rendere carreggiabile.

Presso Bellinzona, il cui piano chiamavasi anticamente i Campi Canini, si cominciano a vedere gli uomini col gozzo, e sovente stupidi, malattia ordinaria delle valli basse, calde e paludose. Qui chiamansi Orci, voce che talun vuole esser una provenienza di Hirci (caproni). Bellinzona è un bel borgo, e bellissima n’è la vista. Da Locarno vi si va in quattr’ore, e in minor tempo da Magadino, per via sempre piana. De’ castelli destinati a difenderlo, o piuttosto a ritenere chi scende dalle alpi, uno è piantato su una roccia scistosa a strati verticali.

Poco sopra Bellinzona la strada in due si divide. A destra vassi, seguendo la Moesa, in val Mesolcina, di cui parlerò in appresso. L’altra rimonta il Ticino. Andando a Cresciano, vedesi il monte a fasce verticali, dirette da est a ovest, e sono di granito venato, cioè a strati, o lastroni, di quarzo mi-