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Val Leventina. 117

cav. Pini trovò una pietra candidissima, arenosa nel tessuto, e fragile in modo che fra le dita facilmente stritola, e sfregata dà una luce fosforica rossiccia che dura per qualche tempo. In essa poi trovò, come in sua matrice, dei sorli bianchi e cinerognoli, che hanno delle proprietà rimarchevoli, e uno spato calcareo puzzolente1.


CAPO X.

Val Leventina, San Gottardo,

e Val Mesolcina.


Per andare dall’Italia nella Svizzera il più breve cammino è quello del S. Gottardo; onde generalmente il viaggiatore va per acqua sino a Magadino, ove ha foce il Ticino, e prende di là la via di Bellinzona. Se taluno trovasi a Locarno, e non vuole o non può andare a Magadino in barca, viaggia per terra sotto bei pergolati sin all’estremità del lago, viaggio di ¾ d’ora, passando presso a scogli quarzosi micacei, pendenti alquanto verso il lago: tragitta un profondo torrente, e percorre dei bei prati, che anticamente erano senza dubbio coperti dalle acque del lago. Va a Caguasco, ultimo paese del distretto, altre volte baliagio di Locarno, ed en-

  1. Pini. D’alcuni Fossili singolari, ec. Milano, presso Marelli, 1795.