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110 Maion, Melezza.

(capo-luogo della valle) indi a Malesco. Re, che è quasi l’ultimo paese, è un villaggio più considerevole degli altri pel frequentato e ricco Santuario. Ivi, mentre il divoto esamina la pittura, che dicesi avere versato sangue, e le ricche suppellettili della chiesa, il naturalista guarderà i sassi bianchi e neri del pavimento, de’ quali il primo è marmo d’una cava che sta sopra Malesco, e non invidia forse il carrarese, e l’altro è la mentovata lavezzela che in quei luoghi abbonda.

Maion è il più oriental luogo di questa valle. Lì presso è una miniera di ferro, che fu sperimentata, ma non si lavora.

È rimarchevole che questa valle, tanto a Riva verso ouest, quanto a Maion verso est, trovasi chiusa da una breccia; il che prova che qui v’era un lago. Ora è coltivata, quanto la sua posizione e altezza sua lo permette, a segale e a pascolo. Una vite è qui una rarità. Gli abiti delle Vegezzine sono per la forma e ’l colore quali erano due secoli fa, quantunque sovente profuso vi sia l’oro.

Fra gli animali, oltre i domestici e i comuni agli altri paesi, vi trovai numerosi i tassi, i corvi a piè e becco rossi (Corvus eremita L.) e la farfalla Apollo. È noto esservi nelle nostre alpi anche l’orso, il tasso, il lupo, il cerviero, lo stambecco, il camozzo ec.

Proseguendo per la via che costeggia la