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104 Val Vegezza.

Monte Crestese, da Masera, comincierete a salire costeggiando la Melezza occidentale, che nasce all’ovest di quella valle, e sotto Masera gettasi nella Tosa. La prima salita è ardua, sebbene selciata di ciottoli. Voi vedrete alla destra Trontano, ov’ebbe sede un tempo il famoso eretico Dolcino Novarese, che perì nelle fiamme al principio del secolo xiv. Ora Trontano ha nome per le buone castagne marrone; e per esso anche passa talora chi da Domo va in val Vegezza; ma la strada non è nè la migliore, nè la più breve. I monti sono di scisto micaceo; e in un luogo, detto i Buseni, lo scoglio superiore, misto a qualche strato d’argilla biancastra, per un buon miglio è in tale stato di disfacimento, che quella via, pei massi che rotolan dall’alto, è perigliosa allo sciogliersi delle nevi, e all’occasione di procelle. Ivi trovasi della stralite verde cristallizzata (actinote). Vedonsi a luogo a luogo di quelle torri telegrafiche, che edificate sono per tutte le nostre valli, là dove temeasi una discesa del nemico dalle Alpi. Una ve n’ha oltre i Buseni sur un nudo scoglio presso la strada.

Vedesi in alto Coimo, primo paese della val Vegezza. Viensi a Riva, ove alcune cascate del torrente fra massi e strati di dura breccia presentano una scena pittoresca: indi a San Silvestro; e giugnesi al luogo alquanto