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Val di Vedro. 95

per l’antico sentiere, ripidissima riuscirebbe via, gl’ingegneri francesi, che qui sottentrarono agl’italiani, per considerevol tratto la prolungarono verso ouest, acciò più dolce riuscisse, qual di fatti è, la salita per giugnere al villaggio di Sempione, che gli abitanti, i quali parlano un corrotto tedesco, chiamano Simplendorf. Non brutto paesuccio è questo per quella grande elevazione; e vi può trovare ristoro e ricovero.

Ma volendo andar sino alla vetta, si passa presso il casolare di Camasca, vedendo all’ouest due gran ghiacciai, e gli strati e le piramidi loro, e un altro poi sen vede a destra, ove presso la strada scorgesi ancora negli abbattuti e infranti larici la ruina da esso portata per una così detta Avallanca.

Presso al ghiacciaio istesso vedesi il filone di quel sasso calcare1, che trovasi in altri luoghi delle alte Alpi, e fu, pel cav. Dolomieu che primo ne scoprì le proprietà, chiamato Dolomia: or chiamasi da naturalisti calce carbonata magnesifera, perchè contiene di fatti molta magnesia. Si calcina però, benchè sia sì dura da dar fuoco alla percossa dell’acciarino, e serve a tutte le fabbriche di que’ contorni; ed è rimarchevole che tal

  1. I calcari cristallini sono di formazione intermedia: alternano cogli scisto-quarzosi, e col calcare-saccaroide.