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Domo d'Ossola. | 89 |
dei quali sono della mentovata pietra ollare. Domo è ora opportunissimo luogo per una fiera. Val Bugnanca, che dal fiume ha il nome, quantunque poco profonda, è bastevolmente larga e popolata. Sta pur in essa qualche miniera di pirite aurifera. Incontrasi Vagna, vedesi all’opposta sponda Cesore, ov’è una cava della mentovata pietra ollare: v’è quindi la parrocchia di S. Marco, e a destra il monte Ossulano, su cui sta la chiesa di S. Gottardo. Trovansi poi Bugnanco di dentro, e Bugnanco di fuori, l’uno a destra e l’altro a sinistra del fiume. Sul monte ch’è al nord della valle trovasi profondo laghetto.
Da Domo a Crevola diritta, alta ed amena è la strada, lunga circa due miglia. Sulla Bogna, torrente che la attraversa, è formato un bel ponte. Giunta al monte, che le sta in faccia, la strada, tagliata or nel granito, ora nello scisto micaceo, ora nel quarzo, comincia a salire per andare al ponte costruito sul Dovedro, o Vedro, Vecchio, o Diverio, giacchè con tutti questi nomi dagli scrittori trovo nominato il fiume che viene dal Sempione, e presso la terra di Crevola perde ne la Tosa le acque e’l nome. Questo ponte che attraversa la valle è imponente; ha 100 metri di larghezza, e 28 metri è alto dal letto del fiume, dal cui mezzo sorge una pila di granito somiglievole ad una torre. Il botanico vedrà