Signoreggiando le Scozzesi rive 65Vider un de’ suoi Germi a Trebbia dato
Spander la verde chioma, e larga arena
Coprendo di bell’Ombra, in sua radice
Lieta d’augusto Sangue ogni paraggio
Quasi sdegnar, levando 1’ardua fronte 70A i Regi eguale, e a gli alti Dei vicina.
Taccio poscia sospese a la tua Pianta
Sorta fra noi dal Peregrin Rampollo
Fulminee Spade, ardenti usberghi, ed elmi
Memori ancor de’ generosi petti, 75E d’aspre di valor sudate prove:
Taccio fulgide Croci, ed Ostri alteri,
E mille incisi titoli sublimi,
Onde de’ tuoi Maggiori a ragion puoi
Prender dal ricco onor nobile orgoglio. 80Solo or sul plettro rimembrar mi giova
Di che felice Genitor Tu sei
Germoglio, e speme. A lui dorate fasce
Fausta, mentre nafcea, porse Fortuna,
E già de i grandi suoi destin presaga 85Gloria lo accolse. Egli poteo le voci
Tanto possenti un dì, tanto ammirate