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(XXXII.)


AL NOBILE SIGNORE


IL SIG. CO: AURELIO BERNIERI


In Sue Nozze


S
E da l’almo Elicona a cento eccelse

Itale spose già d’eletti fiori,
     Spiranti eterno Chiabreresco odore
     Fresche ghirlande, o mio Bernier, recai,
     5Or che Tu, luce mia, Tu mio conforto,
     Delizia de le Muse, onor di quanta
     Ornata Gioventù Parma oggi illustra,
     A innamorata Vergine vezzosa
     Per beata d’Amor legge t’annodi,
     10Mi starò cheto su l’erbose sponde,
     Che sempre liete d’odoroso Mirto,
     Ombra, e corona mia, bagna Ippocrene?
     Ma sin dal primier dì, che dolcemente
     Teco m’avvinse al basso vulgo ignota,
     15Vera Amistà, cui precedea soave
     Somiglianza di studi, e di costumi,
     Mirando l’età tua fiorir, qual campo,
     Che il novo April di gioventù riveste,
     Felice età, che di fanciulle intatte


Gli