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Era a i tranquilli giorni, era a i turbati
Alle pubbliche colò il fuo conliglio
Luce fedelj come-in dubbiofa notte
All'errante nocchiero aèrea torre,
Che da lunge fplendéndo il porto infegna.
Vedilo pofeia ad alti Ufficj eletto,
Sublime Meflagger d'ADRIA parti rfi>
Vedilo abbandonar la natal foce
Nobil Fiume, che dee, mutando climi,
Crcfcer d'onda, e di nome, Ibcria vede,
Vede il pofiente REGNATORE ISPANO,
Sotto il cui Scettro olTequiofo il Sole
Suddito nafce, e cade. Abile a i dolci
Studj di pace, abile all'armi ammira
La bellicofa Senna, e il RE, che i Numi
Teftè (i ) ferbaro per ferbare al Mondo
Quel che filigli potean, dono migliore/
L'invitto RE, nella cui man fi rtanno
Or l'iraconde folgori di guerra,
Che tardi rtrinfe, e che depor non puote
Placato alfin, che alle Vittorie in grembo.

Piac-

Ci) Si allude alla recente felicifF.nia prefervazione del Re
CRISTIANISSIMO.