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Cui r arbitro d’ Europa Invitto Sangue,.
Emulo de gli Dei, dond"’ ebbe vita ,
Impaziente già nel petto ferve,
E ma ni fedo folgoreggia in fronte.
Mira, com’Ella ben fi forma, e forge
Fra i domedici efempli, e come gli Anni.
Di già col fenno, e la beltà del volto
Vince con l’Alma. Ecco-le Grazie Hard’
Tutte d’ intorno a Lei, quelle, che fanno
Temprar di Maedà gli accorti accenti,
Quelle, che i vivi, e luminofi fguardi,
Fan, come raggi da le ardenti delle,
Partir da gli occhi fuoi. Ma qual nel Mondo*
Avvi Dote miglior, che in Lei non fplcnda?
Su l’Alba de’fuoi giorni i primi affetti,
I primi fuoi pender,. fccfa dal Ciclo,
Fonte d’ ogni altro Ben Pietà confacra,.
E del divin fuo lume in Lei poi P altre
Degne del Sangue fuo, degne del Trono,
Come. Frutti crefccnti in gentil Pianta,
Magnanime Virtudi orna, e rivede;
E perche nulla a pregi fuoi non manchi,
Mira, qual da i bei fludj Onor riceve