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la e la Fantinelli. Le due giovani e novelline cantanti perfettamente nella stretta s’unirono: tutte e due hanno un bel metallo di voce, e la Fantinelli ha forse più robustezza e più brio, l’altra maggiore sicurezza ed eguaglianza di suoni: tutte e due eguale musical sentimento, per quanto la ristrettezza dell’esercizio, e più ancora la giusta trepidazione di una prima comparsa, permettevano loro di manifestarlo. La paura scema il potere. E questa nocque dapprima anche al Colonna giovanetto d’appena 15 anni, e che pure possiede la più maschia e formata voce di tenore baritonale, con un’agilità che non avremmo nè men sospettato in sì novizio cantore. Ei cantò l’aria dell’Otello in modo, che ne dovette replicare la stretta, così piena, forte, estesa, intonata spiegò la voce, così nitida ed agile fu la modulazione. E dire che quell’aria, alla Fenice, e da una cima di tenore, non si voleva quasi ascoltare! Viva il Rossini, e viva il Plet che sa con le sue lezioni e in sì piccol’ora produrre meraviglie siffatte! Se v’ha istituzione, che meriti il pubblico favore, ella è certo questa del Plet che dà sì nobili frutti, e ben sarebbe peccato ch’ella, per difetto di conveniente patrocinio, avesse a fallire; poichè il Plet è bensì un uomo generoso, il quale, più che al proprio interesse, mira al decoro e all’utile dell’arte patria: ma non è detto ch’ei debba farne solo eternamente le spese, e gettarsi come Curzio, per la patria, nella voragine.


Il Giornale di Scienze, Lettere, Arti ecc. I Fiori nel N. 18, 3 maggio 1855, sul trattenimento stesso