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quale Voi risplendete per atti di beneficenza generosi e continui, di tenervi ogni anno lungo soggiorno, avendo, per abitarlo, acquistato uno dei più magnifici veneziani palazzi, dimora un tempo d’una delle nostre famiglie patrizie.
Venezia, forse, ora può sperare in Voi anche un nuovo mecenate della più amata delle arti belle, la Musica, come altre volte n’ebbe uno nel principe Nicolò Andrea Erizzo, il quale, facendo gustare nelle sue sale al fiore della società veneziana le opere musicali più celebri, tanto ne favoriva i veneziani maestri e professori.
Vivamente Vi ringrazio e mi segno con rispetto profondo.
Venezia, 8 giugno 1857.
Vostro. umil. dev. osseq. servitore |