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AD


UN SACRO ORATORE


PER LA SUA ELOQUENZA VERAEMENTE EVANGELICA




SONETTO.


«Va: dal tuo labbro il peccatore intenda
     Che ben a lungo l’aspettai finora;
     E che, bramoso pur ch’ei mi si arrenda,
     4Quaranta giorni io gli concedo ancora.

Or la parola mia tuoni tremenda
     Sull’ostinato che fa il sordo, ed ora
     Sopra il contrito suoni dolce, e scenda
     8Qual balsamo che sana e che ristora.»

Dio così s’era espresso; e tu dell’alto
     Comando pien la mente e pieno il petto,
     11De’ nostri cuori ad ispezzar lo smalto,

Entrato non sei già nel santo agone
     Con uno stile vanamente eletto,
     14Ma con quel d’un Basilio e d’un Leone.


Anno 1844.