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Spoglia ed irrisa piangere
     Fu vista ove pur ora
     De l’onde a specchio assidersi
     70Solea già da signora;
     E il fallo inescusabile,
     Delusa, troppo tardi, meditar.

Però, di quell’incendio
     Strano ch’Europa avvolse,
     75Il lugubre riverbero
     Su l’egro volto accolse
     Mutola, finchè un’iride
     Apparve a rinfrancarle il dubbio cor.

Di sorte così nobile,
     80Onesta e tanto bella,
     In corte ella d’un Cesare,
     Come che solo ancella,
     Pure dovea risplendere
     E riputarsi fortunata ancor.

85Da che l’immortal arbore
     Nessuno appressar tenta
     Le frondi ambite a svellerne
     Con man sanguinolenta,
     Serbate a chi ne l’utili
     90E a chi ne le leggiadre arti più val.