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Sì come tutta giubilo,
20Dinanzi a lui s’adorna
La fidanzata vergine
Quando l'amante torna,
Ed i monili e l’indiche
Gemme sfoggia che in dono ei le recò;
25Tal, poi che de le Cicladi,
De l’Attica, di Tiro,
Le spoglie inestimabili
Le arene sue copriro,
E qui d’Acri e Bisanzio
30Le maraviglie congregarsi udì,
Vie più allargando i limiti
De la sua cella algosa,
Di contro al mar Venezia
Si rassettò da sposa,
35E la fulgente clamide
Che porto esso le avea balda vestì.
Quando di merci estranie
E prezïose gravi,
Rediano e avvicendavansi
40Le sue tremila navi,
E l'ale infaticabili
Battea per ogni lido il suo Leon,