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il sospiro dell'anima. |
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Ma quasi stretto da tenace freno
Dire il labbro non può quel che il cor sente;
E più dolce, più nobile, più pieno
Mi resta il mio concetto entro la mente:
E gareggiando colla fantasia,
Lo stile è vinto al paragon dell’ale;
E suona all’intelletto un’armonia
Che non raggiunse mai corda mortale.
Ah sì! lunge da noi, fuor della sfera
Oltre la qual non cerchia uman compasso,
Vive una vita che non è men vera
Perchè comprender non si può qui basso.
Cinta d’alto mistero arde una pura
Fiammella in mar d’eterna luce accesa,
Da questo corpo che le fa misura
Variamente sentita, e non intesa.
Come Elitropio, che l’antica mente
Fingea Ninfa mutata in fior gentile,
Segue del sole il raggio onnipotente,
Del sol che più tra gli astri è a Dio simile;
Continuando la terrena via,
Rivolta sempre al lume che sospira,
Seguirà, seguirà l’anima mia
Questo laccio d’amor che a sè la tira.
Ahi misero colui che circoscrive
Sè di questi anni nell’angusto giro,
E tremante dell’ore fuggitive
Volge solo al passato il suo sospiro!
Principio e fine a noi d’ogni dimora
Nell’esser, crede il feretro e la culla;
Simili a bolla che da morta gora
Pullula un tratto e si risolve in nulla.