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IL SOSPIRO DELL’ANIMA.
- Ciascun confusamente un bene apprende
- Nel qual si quieti l’animo.
- Dante, Purg.
Suonar nel mio segreto odo una voce
Che a se mi tiene dubitando inteso,
E non sento l’età fuggir veloce
In quella nota attonito e sospeso.
Così rapido scorre e inavvertito
Il libro, quando, per diversa cura.
In se fermato l’animo e rapito,
Non procede coll’occhio alla lettura.
Chi sei che parli sì pietoso e umìle?
Un lieto sogno della mente? O sei
Misterïoso spirito gentile
Che ti compiangi degli affanni miei?
Nella mestizia più benigno sorge,
E tesori di gioie a me rivela;
A me dubbioso e stanco aita porge,
E così meco parla e si querela:
«Perchè sì pronto vai per il cammino
Soave che per grazia il ciel ti diede,
E sei fatto simíle al pellegrino
Che per umida valle affretta il piede?
No, no, questa non è terra di pianto,
È giardino di fiori e d’acque ameno;
Sofferma il passo, ah! non t’incresca tanto
Il tuo gentile italico terreno.