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64 | per il primo congresso dei dotti. |
Se la stessa teoria
Segue, salvo l’eresia,
Il morale e il fisico;
Anco il lume di ragione,
Per virtù dì riflessione,
Cresce e si moltiplica.
E siccome a chi governa
È nemica la lanterna
Che portò Dïogene,
Dal mio Stato felicissimo
(Che per grazia dell’Altissimo
Serbo nelle tenebre)
Imporrò con un decreto
Che chi puzza d’alfabeto
Torni indietro subito;
E proseguano il viaggio,
Purchè paghino il pedaggio,
Solamente gli asini.
Ma quel matto di Granduca
Di tener la gente ciuca
Non conosce il bandolo.
Qualche birba lo consiglia;
O il mestare è di famiglia
Vizio ereditario.
Guardi me che so il mestiere,
E che faccio il mio dovere
Propagando gli ebeti.
Per antidoto al progresso,
Al mio popolo ho concesso
Di non saper leggere.
Educato all’ignoranza,
Serva, paghi, e me n’avanza:
Regnerò con comodo.