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viii | prefazione. |
legato per gli amici suoi; i quali riandando le carte da lui lasciate, e rispettando religiosamente la sua volontà, apparecchiarono con studio ed amore questa edizione postuma delle sue poesie, unendo ai Componimenti già pubblicati, quelli che si rinvennero inediti, coll’intendimento di giovare insieme alla memoria dell’Amico ed alla patria letteratura.
Le poesie che compongono la presente Raccolta vanno distinte in tre serie.
Stanno nella prima tutti i Componimenti pubblicati dall’Autore dopo il 1843; chè nell’anno successivo il Giusti pensò per la prima volta di vendicare colla stampa le ingiurie dei copisti, e nell’edizione di Bastia, venuta in luce nel 1845, riunì quei Versi che egli riconobbe come suoi, fra i molti che col suo nome si erano già divulgati da un capo all’altro d’Italia. L’ordine delle poesie di questa prima serie era già stato stabilito dall’Autore stesso, e la sua autorità è bastata perchè non vi si facesse mutamento alcuno, sia nel numero, sia nella disposizione.1
La seconda serie comprende i Versi inediti scritti dal Giusti dopo il 1847, quando le amarezze raccolte dalla mala riuscita del tentato risorgimento italico, gli avvelenarono la vita, e gli inacerbirono quella mortale malattia che, dopo lungo penare, lo condusse innanzi tempo al sepolcro. Tutto quello che si è trovato di meno incompiuto nei suoi manoscritti, figura in questa serie, la quale raccoglie, per così dire, gli ultimi raggi della sua bella intelligenza, gli ultimi palpiti del suo cuore. Tranne due o tre Componimenti condotti a termine, il resto sono frammenti che egli non avrebbe certamente pubblicati, senza condurli a quella rara perfezione di
- ↑ Vedi la Nota bibliografica a pag. xix.