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38 | apologia del otto. |
Il giuoco in complesso
È un vizio bestiale,
Ma il Lotto in sè stesso
Ha un che di morale:
Ci avvezza indovini,
Pietosi di cuore;
Doventi un signore
Con pochi quattrini.
Moltiplica i lumi,
Divaga la fame,
Pulisce i costumi
Del basso bestiame.
Di fatto lo Stato,
Non punto corrivo,
Se fosse nocivo
L'avrebbe vietato.
Lasciate, balordi,
Che il Lotto si spanda,
Che Roma gli accordi
La sua propaganda;
Si gridi per via:
Cristiani, un bel terno!
S’aiuti il governo
Nell'opera pia.
Di Grecia, di Roma
I regi sapienti
Piantavan la soma
Secondo le genti;
E a norma del vizio
Il morso o lo sprone;
Che brave persone!
Che re di giudizio!